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Jeep Renegade

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view post Posted on 9/8/2021, 23:07     +1   -1
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The Leggendary Vampire
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L'AUTO IN SINTESI
In versione a due ruote motrici equipaggiata del 1.6 a gasolio da 120 CV, la Jeep Renegade è vivace e piacevole da guidare, ma non propriamente parca in autostrada (situazione in cui si fanno sentire troppo anche i fruscii aerodinamici). Più che soddisfacenti la dotazione e le finiture, e davvero spazioso l’abitacolo, che dispone anche di poltrona destra “richiudibile” per fare spazio a oggetti lunghi.

UNA “TUTTOFARE” BEN DOTATA

Compatta suv dalle linee squadrate e personali, non teme la città e nemmeno i facili sterrati: anche se non rialzata quanto le versioni 4x4, pure la 1.6 turbodiesel a due ruote motrici in prova conta su una discreta luce a terra. Riuscito l’abitacolo, arioso e accogliente anche nella zona posteriore, nonché ben rifinito. Su strada le prestazioni e la guidabilità non deludono, ma a velocità autostradale i consumi salgono un po’ per colpa della carrozzeria poco aerodinamica. Conveniente il rapporto fra prezzo e dotazione, tenuto conto che nella Limited sono di serie anche ausili alla guida di ultima generazione.

Alle dimensioni “compatibili” anche con l’impiego cittadino, la nuova Jeep Renegade abbina un look da vera off-road, in linea con la filosofia del marchio. La versione del test, con due ruote motrici (quelle davanti), è pensata soprattutto per l’uso su asfalto, eppure non teme i facili sterrati grazie alla discreta luce a terra (17,5 cm, contro i 19,8 cm della versione 4x4 e i 21 cm della variante più specialistica, la Trailhawk).

In relazione ai 423 cm di lunghezza della carrozzeria, lo spazio a bordo è abbondante: sul divano si sta comodi in due, e un eventuale terzo passeggero non soffre troppo. Dell’abitacolo si apprezzano anche l’ariosità, favorita dal tetto alto, il notevole livello delle finiture e le estese superfici rivestite in plastica morbida. Di discreta capacità il baule che, tuttavia, ha la soglia a ben 74 cm da terra.

La carrozzeria rialzata della Jeep Renegade non pregiudica la guidabilità che, anzi, è ottimale anche nelle strade ricche di curve; all’altezza della situazione lo sterzo, pronto e preciso. Del 1.6 a gasolio da 120 CV (ancora omologato Euro 5) si apprezzano l’erogazione fluida e vigorosa in rapporto alla cilindrata, un po’ meno i consumi in autostrada, penalizzati dalla scarsa aerodinamica (che origina pure dei fruscii).

Anche se non ricca quanto la Opening Edition (in serie limitata di 500 esemplari), la Limited in prova è generosamente equipaggiata: offre di serie addirittura la frenata d’emergenza automatica e l’avviso di involontario abbandono della propria corsia di marcia. Per risparmiare un po’ c’è la Longitude, che ha il vivavoce Bluetooth ma fa rinunciare anche al “clima” bizona (c’è quello manuale) e ai cerchi in lega di 17”.
VITA A BORDO
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FUNZIONALE E BEN FATTA
La plancia, rivestita in plastica morbida, nel lato destro presenta un maniglione d’appiglio d’ispirazione fuoristradistica; riuscita anche la consolle, che può essere completata col navigatore e che, in basso, ospita i comandi del “clima” bizona. Davvero buona l’abitabilità: due adulti stanno comodi anche dietro e, se necessario, c’è spazio a sufficienza pure per il terzo. Nonostante la soglia distante da terra, il bagagliaio è funzionale e dispone di piano di carico che si può fissare su due quote diverse; per stivare oggetti lunghi si può abbattere non solo lo schienale del divano, ma anche il sedile anteriore destro.




Plancia e comandi
La plancia della Jeep Renegade, elegante e lineare, è rivestita in plastica morbida, e la consolle può essere completata con il navigatore (optional, è disponibile nel sistema multimediale con schermo di 6,5” o in versione “economica” con schermo di 5”); di fronte al passeggero è presente una comoda maniglia d’appiglio in perfetto stile off-road. Non è ideale la posizione dei comandi del “clima” bizona, un po’ troppo in basso, mentre risultano funzionali i tasti (abbastanza grandi) nelle razze del volante. Nel tunnel, dietro la corta leva del cambio, ci sono il bilanciere del freno a mano elettronico e i tasti per escludere l’Esp e il sistema Stop&Start. Il cruscotto, ben leggibile, è formato da due strumenti analogici (originale la grafica a “schizzo di fango” della zona rossa del contagiri) e da un ampio schermo centrale a colori piuttosto generoso di informazioni (mostra pure la tensione della batteria).

Abitabilità
Per essere una vettura che supera di una spanna i quattro metri di lunghezza, la suv italo-americana è davvero spaziosa (complice il tetto alto che incrementa la sensazione di ariosità dell’abitacolo). Comode le poltrone in pelle (optional) dell’esemplare in prova, ampie nella seduta e maggiormente sagomate, quindi più contenitive, per quanto riguarda gli schienali; peccato che questi ultimi si regolino a scatti (un sistema impreciso), mentre è elettrica la registrazione del supporto lombare. Accogliente anche il divano, non particolarmente largo ma piatto anche al centro, così da non sfavorire un eventuale quinto passeggero (poco ingombrante il tunnel nel pavimento). Piccoli i portaoggetti, compreso il cassetto di fronte al passeggero (che nemmeno è climatizzato).

Bagagliaio
La soglia a 74 cm da terra non è il massimo della comodità quando si devono stivare pesanti valigie, ma ci si consola con l’imboccatura ampia e squadrata e con la forma regolare del vano della Jeep Renegade, che permette di sfruttare facilmente i 351 litri di capacità (un valore nella media); il piano si può fissare tutto in basso, ottenendo ben 55 cm di altezza utile al tendalino, oppure in posizione rialzata (nel qual caso si crea un doppiofondo alto 24 cm). Reclinando lo schienale del divano, il volume disponibile cresce fino a 1297 litri; inoltre, si può ripiegare il sedile anteriore e liberare un piano di 234 cm per stivare oggetti lunghi.
COME VA
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PECCATO QUEI FRUSCII
Compatta com’è, nel traffico è a suo agio, e nei parcheggi aiuta con i sensori di distanza posteriori di serie. Il buon compromesso di taratura delle sospensioni consente di non “soffrire” sulle buche e di poter contare su un buon grado di agilità fra le curve dove, pure, si apprezzano la precisione dello sterzo e la tenuta di strada sempre affidabile (con un Esp sin troppo zelante qualora si esageri). Il 1.6 a gasolio, abbinato a un cambio manuale a sei marce dalla buona manovrabilità, si fa sentire poco ed è vivace; i consumi risentono della carrozzeria squadrata: se si va forte, come in autostrada, tendono ad aumentare (assieme ai fruscii aerodinamici).



In città
La carrozzeria squadrata e le superfici vetrate poco inclinate (incluso il parabrezza) della Jeep Renegade favoriscono la visibilità e la valutazione degli ingombri, almeno davanti e lateralmente. Dietro, invece, si devono fare i conti con il lunotto piccolo, ma ci sono i sensori di distanza (di serie) a dare una mano; non particolarmente contenuto, comunque, il raggio di sterzata. La prontezza del motore e la manovrabilità del cambio manuale (con sei marce ben scalate) aiutano allo sprint, e i consumi – grazie anche allo Stop&Start – non sono alti: abbiamo rilevato 14,4 km/l. Niente male il comfort, favorito sia dagli ammortizzatori non troppo duri, sia dalle gomme con spalla alta (215/60 R 17).

Fuori città
Nonostante sia maggiormente rialzata di parecchie rivali, la Jeep Renegade non si inclina troppo di lato quando si affrontano le curve con grinta; ha, inoltre, limiti di aderenza elevati, anche se a frenare i pruriti sportivi è l’Esp, che interviene con sin troppa solerzia quando si esagera. Alle buone caratteristiche di prontezza e precisione dello sterzo si accompagna una frenata potente, e nemmeno delude la vivacità del motore, che spinge con buona progressione sin dai 1500 giri. Notevoli anche i 19,2 km che si percorrono con un litro di gasolio (sebbene la casa ne dichiari 25).

In autostrada
Anche se la stabilità e la precisione si confermano notevoli a velocità elevata, in autostrada la Jeep Renegade fa mancare un po’ di comfort acustico: ne sono causa i fruscii aerodinamici e non certo il motore che, per parte sua, in sesta marcia a 130 km/h “ronfa” sui 2400 giri. Le forme squadrate della carrozzeria e l’imponente frontale fanno aumentare anche la sete di gasolio del motore, per quanto – considerato il tipo di vettura – i 13,7 km/l misurati dai nostri strumenti rappresentino un risultato accettabile. Buone le capacità di ripresa: dopo un rallentamento si può evitare di scalare.
QUANTO È SICURA
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UN EN PLEIN MERITATO
I recenti crash test Euro NCAP (2014) hanno decretato che la Jeep Renegade rispetta in pieno gli attuali standard di sicurezza: elevati i punteggi nei diversi ambiti di verifica, e cinque le stelle di valutazione globale. D’altronde, la dotazione è completa, anche se, a differenza degli esemplari in vendita negli USA, gli airbag sono sei e non sette (manca quello per le ginocchia del guidatore): di serie per la Limited, oltre all’Esp ci sono dispositivi di sicurezza “tecnologici” come la frenata automatica in città e l’avviso di accidentale uscita dalla propria corsia di marcia.

Jeep Renegade

A differenza della versione destinata al mercato americano, quella europea non dispone dell’airbag destinato alle ginocchia del guidatore: ci si deve dunque “accontentare” dei classici sei, ossia le coppie frontali e laterali anteriori più gli elementi a tendina che proteggono sia la testa dei passeggeri davanti, sia di quelli seduti sul divano. Di serie per tutta la gamma anche l’Esp con sistema anti-arretramento (agevola le partenze in salita), il cruise control, i fendinebbia, il vivavoce Bluetooth e i sensori di pressione delle gomme. La Jeep Renegade Limited offre anche il pacchetto Safety (optional per la Longitude) che sfruttando una telecamera nella parte superiore del parabrezza supporta l’avviso di involontario abbandono della propria corsia di marcia e la frenata automatica d’emergenza in città (scongiura i tamponamenti o, almeno, ne riduce le conseguenze). Fra gli optional riservati figura il Visibility Pack (non disponibile per la Longitude), che comprende i fari allo xeno con commutazione automatica abbaglianti/anabbaglianti, lo specchio retrovisore interno auto-oscurante e il sensore pioggia per l’attivazione automatica dei tergicristallo. Sottoposta ai crash test Euro NCAP a fine 2014 (dunque con le procedure più recenti e restrittive), la piccola Jeep ha ottenuto le cinque stelle corrispondenti al punteggio massimo supportate da valutazioni parziali davvero buone: 87% per la protezione dei passeggeri, 85% per i bambini ospitati su seggiolini Isofix, 65% per i pedoni e 74% per i sistemi di assistenza alla sicurezza.
NE VALE LA PENA?
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IL MITO A PORTATA DI TASCA
All’aspetto più “specialistico” di quello delle rivali, unisce un buon grado di versatilità: la Renegade è spaziosa, provvista di un bagagliaio funzionale e abbastanza rialzata da terra da poter affrontare qualche sterrato; se, poi, si vuol fare di più, ci sono le più potenti e costose 4x4. Su asfalto è piacevole da guidare e sicura, anche se le forme poco aerodinamiche, in autostrada, fanno aumentare i consumi. Nulla da obiettare sulla dotazione, adeguata al prezzo e arricchita da dispositivi di sicurezza che non sempre sono previsti di serie.

Jeep Renegade

La Jeep Renegade è una suv compatta dall’aspetto “professionale”, che gioca anche su originali elementi legati alla tradizione del marchio americano: per esempio la dicitura “Since 1941” sopra lo schermo del navigatore che ne celebra l’anno di fondazione, l’inconfondibile mascherina a sette asole verticali e i fari tondi che sono caratterizzati (come le luci di coda) da un elemento a “X” ispirato alle nervature di rinforzo delle taniche di benzina in dotazione all’esercito americano. Ma questa italo-americana (prodotta nello stabilimento Fiat di Melfi) non punta soltanto sull’immagine: offre anche un abitacolo ben rifinito e spazioso pure dietro, nonché una buona capacità di carico (espandibile grazie alla possibilità di ripiegare non solo lo schienale del divano, ma anche quello della poltrona anteriore destra). Inoltre, considerato il prezzo, è ben dotata, non solo in tema di comfort ma anche di sicurezza. Con il 1.6 a gasolio abbinato alla trazione anteriore è in grado di svolgere il ruolo di unica vettura da famiglia per un utilizzo a tutto tondo: non troppo ingombrante in città, è piacevole e sicura da guidare sulle strade extraurbane e, naturalmente, non teme i viaggi, anche se le sue forme squadrate non sono “amiche” dell’aria e, a velocità elevata, fanno emergere qualche fruscio e crescere i consumi (altrimenti bassi). Inoltre, essendo più alta di una normale berlina ed equipaggiata di ruote di grande diametro e di gomme dalla spalla “consistente”, accetta di buon grado qualche digressione fuori dall’asfalto. Ciò non toglie che, in vista dell’impiego su terreni impegnativi, convenga rivolgersi alle versioni 4x4, maggiormente rialzate, potenti (montano il 2.0 diesel da 140 o 170 CV) e, ovviamente, costose.
 
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