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ETF Russia

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view post Posted on 21/10/2018, 20:22     +1   -1
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The Leggendary Vampire
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La situazione politica russa sarà determinata dalle elezioni legislative e da quelle presidenziali in programma il prossimo anno – C’è chi sostiene che la concorrenza politica tra i partiti rallenterà l’ammodernamento dell’economia nazionale – Le crescenti difficoltà economiche possono indebolire la posizione di ’Russia Unita’, il partito al potere, che comunque dovrebbe conquistare più del 60% dei voti.
Il Cremlino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica da qui al 2011.
Per dare una spinta alle riforme economiche in Russia, l’anno prossimo il Cremlino potrebbe smettere di stimolare lo sviluppo della concorrenza politica, basandosi esclusivamente su ‘Russia Unita’, il partito al potere.
A questa conclusione sono arrivati gli esperti dell’Agenzia indipendente russa delle comunicazioni politiche ed economiche (Apek), che nei giorni scorsi hanno presentato a Mosca un rapporto dedicato alle nuove strategie politiche ed economiche del Cremlino.
Secondo gli autori dello studio, i politologi Dmitrij Orlov (direttore generale dell’agenzia Apek) e Dmitrij Konjaev, analista capo dell’agenzia, la linea politica economica russa nei prossimi due anni sarà determinata dai preparativi delle elezioni politiche del 2011 e di quelle presidenziali del 2012.
I problemi economici della Russia, causati da un estate dal punto di vista climatico particolarmente calda, richiederanno da parte del presidente, Dmitrij Medvedev, e del primo ministro, Vladimir Putin decisioni, indispensabili per frenare la corsa dei prezzi (un raccolto molto scarso ha già fatto sparire dai negozi grano saraceno, molto popolare tra i russi, dopo che il suo prezzo è cresciuto in media dell’80%).
Il Cremlino dovrà far fronte alle difficoltà economiche in una situazione politica che dall’inizio del 2011 passerà da una relativa stabilità a uno stato di “fibrillazione” pre elettorale.
“Nel 2011 il fattore che rischia di muovere la Russia verso una pericolosa destabilizzazione potrebbe diventare qualsiasi grande sfida alla quale le autorità non saranno in grado di rispondere prontamente e senza conseguenze per la popolazione”, hanno scritto gli autori del rapporto del titolo “L’anello debole della catena, oppure “La nuova strategia del Cremlino”.
Secondo gli analisti, la squadra di Medvedev, sarebbe arrivata alla conclusione sulla base della scarsa efficienza di ulteriori cambiamenti del sistema politico russo. Per questo dall’inizio del 2011 il Cremlino smetterà di stimolare il processo di concorrenza politica nel Paese. Ciò significa che, in primo luogo, il Cremlino non aiuterà più i partiti di minoranza rappresentati alla Duma di Stato (la Camera bassa del Parlamento russo).
Il potere invece intende basarsi sul partito di maggioranza ‘Russia Unita’ che appoggerà in Parlamento le iniziative legislative del Cremlino, innanzitutto per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico dell’economia russa.
Secondo le previsioni degli analisti politici il partito ‘Russia unita’ dovrebbe riuscire a conquistare alle elezioni legislative del 2011 il 65-70% dei consensi, mentre al secondo e al terzo posto si troverebbero il partito comunista (Kprf) di Ghennadij Zjuganov con il 10-15% dei voti e il partito liberal-democratico di Vladimir Zhirinovskij con il 7-10%. È probabile una riduzione della presenza quantitativa dei deputati di ‘Russia Unita’ alla Duma. Ciononostante ,il partito di Vladimir Putin dovrebbe riuscire a conservare la propria posizione dominante in Parlamento.
Diventa invece sempre più debole il partito ‘Russia della giustizia’, costituito e guidato dal presidente del Senato russo, Serghej Mironov, che non è riuscito a diventare “un secondo partito di potere”. Va abbastanza forte il nuovo partito ‘Patria del buonsenso’, guidato in questo momento dall’economista Mikhail Deljaghin, che dovrebbe essere sostituito alla leadership dal politico Dmitrij Rogozin.
In vista delle elezioni legislative i partiti minori possono essere favoriti dalle difficoltà economiche che potranno essere addossate al Governo di Vladimir Putin, quindi scaricate sul partito ‘Russia unita’.
Il 30 agosto il ministero dello Sviluppo economico ha presentato al Governo le previsioni macroeconomiche per la fine del 2010.
Si prevede che a causa del caldo straordinario che ha colpito la Russia nei mesi estivi, la produzione agricola dovrebbe diminuire dell’8,7% (la previsione precedente parlava di una crescita del 2,7%). Condizioni climatiche permettendo, si pensa che le conseguenze dell’afa e della siccità vengano superate nell’anno agricolo 2011. Come previsto, corrono i prezzi dei prodotti agroalimentari, aumentati di 2,6 volte, ovvero del 144% rispetto alle stime precedenti.
Sono state riviste in aumento le stime del tasso d’inflazione, dal 6% al 7-7,5 per cento, e del 6-7% per tutto il 2011.
La crisi finanziaria, nonché un estate dura, sono i due fattori che hanno colpito la domanda dei consumatori in Russia: in particolare quella dei servizi a pagamento dovrebbe diminuire nel 2010 dell’1,6 per cento. Nel 2011 la domanda di servizi a pagamento dovrebbe aumentare appena del 3% contro la crescita media annuale del 6-8%, che era stata registrata nel periodo precedente alla crisi finanziaria. Vale a dire che per il momento la domanda da parte dei consumatori non può rivelarsi come la locomotiva della crescita economica.
È stata diminuita la previsione della crescita degli investimenti che nel 2010 non dovrebbero superare il 2,5 per cento (contro una previsione del 7-8%). Nel periodo gennaio-luglio (l’ultimo dato disponibile al momento della preparazione di questo numero del Notiziario, n.d.r.) gli investimenti sono aumentati dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2009.
Gli investimenti necessitano di denaro a lungo termine, che scarseggia sul mercato finanziario della Russia dopo che lo Stato ha presentato un programma per raccogliere risorse sul mercato interno per finanziare il disavanzo pubblico e quello delle nuove privatizzazioni.
 
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